Per parlarvi del vin brulé andrò indietro nei ricordi… una storia iniziata qualche anno fa!
Quando ero ragazzina mia sorella per un periodo studiò a Vienna e ricordo che io e i miei genitori in occasione dell’Immacolata andammo a trovarla. La città era ricolma di piccole lucine bianche ovunque. Guardavo sbalordita le vetrine, i tetti delle chiese, le facciate delle case e tutte quelle fantastiche bancarelle che si susseguivano nella strada principale: il Natale si stava avvicinando e la città lo attendeva con grande ansia… proprio come me!
Quei banchetti vendevano delle cose deliziose e tutto sprigionava calore, accoglienza e una velata poesia… e poi c’era la neve! Per me era forse una delle prime volte che mi capitava di vederla e rimasi a dir poco sbalordita. In quel momento mi sentivo come la protagonista di un cartone animato (tremendamente malinconico) che vedevo da piccola che si chiamava Lovely Sara e che in realtà era ambientato a Londra.
Vin Brulé e Offen Kartoffen
Non chiedetemi come mai, non saprei dirvi quali connessioni partivano nella mia mente… comunque, una volta realizzato che quello non era un cartone e che io non ero Sara, mi sono data alle gioie del palato e ricordo di aver mangiato quella che loro chiamavano “Offen Kartoffen” (che proverò a fare prima o poi) ovvero una patata cotta sul carbone, tagliata a metà per il lato lungo e riempita di prosciutto cotto arrosto e una specie di panna acida aromatizzata all’aglio. Era buonissima! Ancora adesso, a distanza di molti anni, ne ricordo il sapore.
Fu in quell’occasione che per la prima volta assaggiai il vin brulé, che oltre a sprigionare un odore dolce e speziato che invadeva le strade della città, aveva un gusto straordinario.
Tutt’ora, quando visito un paese freddo, spero sempre di trovare un posto in cui facciano del buon vin brulé; preferisco i baracchini per strada affollati di personaggi con le guanciotte rosse, perché mi sembra dia un tocco caratteristico alla vacanza. Dato che la scorsa notte aspettavo l’attesa nevicata, che poi non è arrivata, ho voluto ricreare un po’ il clima viennese ed ho preparato una buona tazza di vin brulé a modo mio; mi rilassa, mi riscalda e mi fa pensare ancora oggi alla piccola Sara viaggiatrice che ha scoperto questo nettare una sera d’inverno a Vienna.
Dal ricordo di quel primo viaggio… a voi la ricetta del mio Vin Brulé!
Ingredienti
- un bicchiere di vino rosato
- un bicchiere di Grand Marnier o liquore all'arancia
- 2 fette di arancia
- 2 fette di limone
- 8 chiodi di garofano
- 3 cucchiaini di zucchero di canna
- 3 bacche di cannella
Istruzioni
Se come me, vi piace il profumo degli agrumi, tenete in tazza anche una fetta d'arancia e una di limone.
2 comments
Ricordi meravigliosi!! Io bevevo vin brulè a Berlino, per contrastare il freddo pungente. Non l'ho mai apprezzato tanto! Ahahahahahahah
Bravissima, sai sempre arrivare al cuore. Un abbraccio.
Grazie cara!! Sempre gentilissima 🙂 Berlino è la città più fredda che abbia mai visitato, li nemmeno il vin brulè aiutava!! Brrrr…